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Robert Frank, l´influente fotografo americano degli anni’50 disse:”ci volgiamo alla fotografia per armonizzare la luce, per ricordare i nostri occhi o per riqualificare la nostra visione cosí; da poter finalmente vedere cosa traspare al nostro sguardo...“

Le fotografie di Luciano Sansone si collocano tra il documento e l’attualità, come alcuni dei fotografi che ammira, Robert Frank, Diane Arbus, Mary Ellen Mark, Martin Parr e altri. Come alcune delle sue ”icone“ fotografiche, le sue dirette immagini di persone a volte ricordano quelle d’individui che vivono ai margini dell’accettazione sociale, ma allo stesso tempo le foto che ritraggono la normalità delle persone evidenziano con forza le fratture nelle loro maschere e rappresentazioni pubbliche. Differentemente da Diane Arbus, i cui soggettti paiono perfettamente disponibili se non entusiasti nel rivelare loro stessi alle sue inquadrature, i soggetti di Luciano Sansone sono completamente inconsapevoli di essere ritratti e partecipare ignari allo spettacolo della rappresentazione della società. Il filo conduttore in questo lavoro è l’interesse centrale nell’individuo. Le persone fotografate sono prive di prestigio, di riconoscimenti, persone che appaiono quasi per caso e senza un intento consapevole.

Tuttavia le inquadrature e i particolari punti di vista adottati da L.S. nelle sue immagini trasfigurano la scena ordinaria in una sorta di evento. Le sue foto spesso incorniciano una scena percependo la realtà su due livelli, attraverso una sorta di schermo, creando l’equivalente di una situazione centrale e di un backstage. Oppure presentano un personaggio visto attraverso la demarcazione di una striscia di terreno, popolata di attori ignari del loro ruolo, spesso fotografati di schiena, a volte mentre accedono o escono dall’inquadratura attraverso curiose angolazioni, con parti del loro corpo- stravaganti acconciature o stomaci prorompenti deliberatamente posti ai marginidell’inquadratura.

Nelle foto di L.S., come in quelle di Diane Arbus e Mary Ellen Mark, persone ordinarie assumono il ruolo d’interpreti nel palcoscenico della vita. Le loro storie altrimenti potrebbero non essere mai narrate.

Luciano Sansone è interessato visivamente alle persone nel loro specifico ambiente. Le sue immagini hanno un essenziale natura personale poichè ritraggono questo suo mondo da vicino piuttosto che da fuori. Nella maggioranza dei casi è ovvio che Sansone si sente emozionalmente vicino alle persone che decide di rappresentare- come risulta evidente nel caso delle sue fotografie siciliane.

Tuttavia attraverso lo strumento del artistico lascia che il fruitore possa liberamente interpretare l’immagine. Sul processo di distaccamento dal soggetto ritratto Diane Arbus espresse eloquenti parole:”Cosa sto cercando di spiegare è l’impossibilità di uscire dai propri panni per indossare quelli di un altro......La tragedia di qualcun’altro non è la stessa che viviamo in prima persona.

Nel caso di L.Sansone sentiamo anche la volontà di creare immagini da una prospettiva immersa e partecipe, imbevuta da un tocco d’ironia e divertimento per gli assurdi che offre il quotidiano. In questo senso Sansone potrebbe ricordarci le fotografie di Martin Pam , il fotografo inglese contemporaneo più acclamato che crea immagini colorite e eclettiche , dalla fatiscente riviera britannica agli snodi internazionali della cultura consumista offrendo brillanti e spassionate visioni della vita contemporanea. L’equivalente di Sansone potrebbe essere la raffigurazione di porzioni desolate di stabilimenti balneari italiani , a volte fuori stagione , o un’acuta visione della Fontana di Trevi , uno dei monumenti più; turistici d’Italia carpita attraverso gli occhi e , letteralmente ,attraverso lo spazio fra spalle e teste dei turisti americani. Un lieve look anni ’50 imbeve il bianco e nero di sansone d’un aria nostalgica. Le sue foto sono familiari e distanti allo stesso tempo. Esse gettano un’immagine surrealista sulla vita: spesso assurda , ambigua e indeterminata. Ancora , ciò che caratterizza il lavoro di Sansone è l’onestà e l’autenticità che è fermamente connessa alla sua esperienza nella vita e nel mondo.

Nelle sue fotografie più apprezzate , Luciano Sansone usa il suo occhio e quello strumento meccanico, la macchina fotografica, operando con un discreto e sensibile vojeurismo nella scena della vita.

Marina Wallace